prova


Non lasciare mai, che il successo ti nasconda la sua vacuità, un' impresa la sua vanità, la fatica la sua desolazione. Mantieni vivo dentro di te l' incentivo ad andare ancora più avanti, quell' inquietudine dell' anima che ci spinge al di là di noi stessi. Non guardare indietro, e non accarezzare sogni per il futuro. Ciò non verrebbe nè a restituirti il passato nè a soddisfare gli altri tuoi sogni ad occhi aperti. Il tuo dovere, la tua ricompensa, il tuo destino sono qui ora.
(Dag Hammaarskjold, Markings)
Dobbiamo accettare le delusioni che sono limitate, ma non dobbiamo mai perdere l'infinita speranza.
(Martin Luther King)
Noi non dimentichiamo e non demordiamo.
Quanno 'a furmicola vò murì, mètte è scèlle. Si dice di chi, raggiunta la ricchezza, perde ogni senso della misura e finisce per far cose illogiche e per danneggiare se stesso.
Quanno ò perucchio saglie in gloria perde à scienza e à memoria. Il villano che sale nella scala sociale dimentica subito la sua origine e coloro che lo hanno agevolato nella ascesa.

mercoledì 4 gennaio 2017

 
« Signore, da chi andremo ? Tu hai parole di vita eterna » Gv 6,68











 
                    

Mercoledì 04 Gennaio 2017

S. Angela da Foligno, terziaria Francescana († 1309)

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Sant'Angela da Foligno
Terziaria Francescana

La storia esterna di questa donna, laica, madre, vedova e illetterata (dichiarata poi "Magistra Theologorum"), si riduce a poche notizie e non tutte certissime.

A
ngela nasce a Foligno attorno al 1248, ventidue anni dopo la morte di S. Francesco d'Assisi. La Chiesa l’ha proclamata santa (canonizzazione equipollente il 9 ottobre 2013) e la sua memoria viene celebrata oggi, particolarmente dall'Ordine francescano della città di Foligno.

Non si conosce la sua casata né il padre, per cui si può ipotizzare che sia rimasta orfana in tenera età. Lella (così è chiamata familiarmente in casa) è una ragazza bella, intelligente, volitiva e anche ricca: un cocktail esplosivo per una donna medievale, come per una donna dei nostri giorni. Lo confesserà più tardi lei stessa: Sappiate che per tutto il tempo della mia vita ricercai come potessi essere adorata e onorata. Questa sete di adulazione e di ricerca incessante delle vanità della vita la allontana ben presto dalla pratica religiosa e forse anche dalla fede, e neppure il matrimonio, contratto in giovane età con un signorotto locale, e i figli che presto dà alla luce, riescono a riportarla sulla retta via.

Il suo radicale mutamento spirituale si colloca all’età di 37 anni, intorno al 1285, allorché, in seguito ad una apparizione di S. Francesco d'Assisi, fece, nella cattedrale di San Feliciano di Foligno, una confessione generale ad un frate Minore, suo concittadino e consanguineo, Arnaldo, il quale sarebbe poi diventato il suo direttore spirituale e segretario.

Scomparsi poco dopo e in breve tempo la madre, il marito e i figli, Angela si dedicò ad una vita di perfetta povertà: venduti i suoi beni e distribuito il ricavato ai poveri, entrò, tra la fine del 1290 e gli inizi del 1291, nel Terzo Ordine francescano, dedicandosi - sull'esempio di S. Francesco - alla realizzazione del suo progetto di penitenza, cioè di totale imitazione del Cristo.

Nell'autunno del 1291, dopo aver emesso i voti religiosi, si recò pellegrina ad Assisi e nella Basilica del Santo, Angela ebbe una crisi mistica, preceduta, come ella stessa avrebbe raccontato, dalla sperimentazione in sé della Trinità.
Arnaldo avvertì subito la necessità di comprendere fino in fondo le cause di quella crisi, e iniziò a scrivere tutto quello che Angela veniva confidandogli, anche per sottoporlo al giudizio di esperti.
Nasceva così quella che avrebbe costituito la prima parte del "Liber" della beata Angela, ovvero l'autobiografia spirituale o "Memoriale di frate Arnaldo".
Angela dettava nel "volgare suum", mentre Arnaldo trascriveva in un latino semplice e piano; quando lui "frate scrittore" non comprendeva, si faceva ripetere il discorso, proprio per non riportare un pensiero o semplicemente un'espressione diversa da quella pronunciata da Angela; talvolta, come attestano i numerosi volgarismi presenti nel "Memoriale", trascriveva la parola così come la sentiva riferire.
La stesura del "Memorialedurò circa cinque anni, dal 1291 al 1296. Approvato prima del 10 maggio 1297, probabilmente nel 1296, dal cardinale Giacomo Colonna e da una commissione di otto teologi francescani, il "Memorialeraccoglie, dunque, l'esperienza interiore di Angela, che consta, come lei espressamente afferma, di trenta passi (gli ultimi dieci sono condensati in sette da Arnaldo), dal momento del suo ritorno a Dio (1285), fino all'ingresso nelle più alte sfere dela vita mistica (1296), quando tali manifestazioni mistiche si fecero più frammentarie e lasciarono campo a nuove manifestazioni spirituali, in particolare quella della "maternità spirituale " che raccolse intorno alla "Lella da Foligno" un vero cenacolo di anime desiderose di perfezione.
A loro la santa inviava numerose lettere e per loro redigeva anche le Istruzioni salutifere. La povertà, l'umiltà, la carità, la pace erano i suoi grandi temi: "Lo sommo bene dell'anima è pace verace e perfetta... Chi vuole dunque perfetto riposo, istùdisi d'amare Idio con tutto cuore, perciò che in tale cuore abita Idio, il quale solo dà e può la pace dare".

Angela muore a Foligno il 4 gennaio 1309; le sue reliquie sono conservate nella chiesa di S. Francesco, retta dai Frati Minori Conventuali di Foligno.

Ad Angela da Foligno il titolo di beata fu attribuito senza lo svolgimento di un regolare processo canonico. Nel 1701 il suo culto fu convalidato da Pp Clemente XI (Giovanni Francesco Albani, 1700-1721), ma alcuni papi nei loro scritti l'hanno definita santa, come ad esempio Pp Paolo III (privilegi agli iscritti al Terz'Ordine Francescano, 1547) e Pp Pio XI (lettera a A.M.J Ferré, 1927).

Canonizzazione equipollente di Angela da Foligno: il 9 ottobre 2013, il Santo Padre Francesco (Jorge Mario Bergoglio), accolta la relazione di Sua Eminenza Reverendissima il Signor Card. Angelo Amato, S.D.B., Prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi, ha esteso alla Chiesa Universale il Culto liturgico in onore della Beata Angela da Foligno, dell'Ordine Secolare di San Francesco; nata a Foligno (Italia) intorno al 1248 ed ivi morta il 4 gennaio 1309, iscrivendola nel catalogo dei Santi.

San Giovanni Paolo II ha scritto una preghiera (vedi sotto) che ha letto, il 20 giugno 1993, davanti alla tomba dell'allora Beata Angela.

Significato del nome Angelo/a: “messaggero, nunzio, ministro [di Dio]” (greco).

Per approfondimenti biografici: >>> Angela Da Foligno
    Per leggere il  "Memoriale" completo: >>> Angela Da Foligno Memoriale


Fonti principali: cristinacampo.it; sdb.it; vatican.va; wikipedia.org (“RIV./gpm”).


Preghiera di San Giovanni Paolo II 

Beata Angela da Foligno!

Grandi meraviglie ha compiuto in te il Signore.

Noi oggi, con animo grato, contempliamo e adoriamo 
l’arcano mistero della divina misericordia, 
che ti ha guidata sulla via della Croce 
fino alle vette dell’eroismo e della santità.

Illuminata dalla predicazione della Parola, 
purificata dal Sacramento della Penitenza, 
tu sei diventata fulgido esempio di virtù evangeliche, 
maestra sapiente di discernimento cristiano, 
guida sicura nel cammino della perfezione.

Hai conosciuto la tristezza del peccato, 
hai sperimentato la “perfetta letizia” del perdono di Dio.

A te Cristo si è rivolto con i dolci titoli 
di “figlia della pace” e di “figlia della divina sapienza”.

Beata Angela! confidando nella tua intercessione, 
invochiamo il tuo aiuto, 
perché sincera e perseverante 
sia la conversione di chi, sulle tue orme, 
abbandona il peccato e si apre alla grazia divina.

Sostieni quanti intendono seguirti 
sulla strada della fedeltà a Cristo crocifisso 
nelle famiglie e nelle Comunità religiose 
di questa Città e dell’intera Regione.

Fa’ che i giovani ti sentano vicina, 
guidali alla scoperta della loro vocazione, 
perché la loro vita si apra alla gioia e all’amore.

Sostieni quanti, stanchi e sfiduciati, 
camminano con fatica fra dolori fisici e spirituali.

Sii luminoso modello di femminilità evangelica 
per ogni donna: per le vergini e le spose, 
per le madri e le vedove.

La luce di Cristo, che rifulse 
nella tua difficile esistenza, 
brilli anche sul loro cammino quotidiano.

Implora, infine, la pace per noi tutti 
e per il mondo intero.

Ottieni per la Chiesa, 
impegnata nella nuova evangelizzazione, 
il dono di numerosi apostoli, 
di sante vocazioni sacerdotali e religiose.

Per la Comunità diocesana di Foligno 
implora la grazia di un’indomita fede, 
di una fattiva speranza e di un’ardente carità, 
perché, seguendo le indicazioni del recente Sinodo, 
avanzi spedita sulla strada della santità, 
annunciando e testimoniando senza sosta 
la perenne novità del Vangelo.

Beata Angela, prega per noi!



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Caino e Abele

Da Baudelaire "I fiori del male" la poesia "Caino e Abele"

Dioscuro...

Abbiamo parlato più volte dei "Fiori del Male" di Baudelaire, ma ci sono dei versi che hanno sempre attirato la mia attenzione, sono le razze di Caino e Abele.
Sono metafore delle tipologie di umanità che adottano rispettivamente modi di esistere opposti.
Chi vive nella religione e nella prosperità, appagato dall'appoggio della divinità e della sua coscienza, contro chi vive l'umanità nella sua essenza più carnale, asseconda i suoi istinti e ne è condannato. Contadini contro cacciatori, santità contro umanità, ricchezza contro povertà, beatitudine contro dannazione.
Si parla di razze, quindi non c'è scelta. Voi siete più Caino o Abele? :)

Caino e Abele

Razza d'Abele, dormi, bevi e mangia:
con che compiacimento ti sorride Dio!

Razza di Caino, striscia
nel fango e muori miserabile!

Razza d'Abele, il tuo sacrificio
accarezza il naso ai Serafini!

Razza di Caino, il tuo supplizio
potra mai avere fine?

Razza d'Abele, guarda prosperare
II tuo bestiame e le tue semine!

Razza di Caino, le tue viscere
urlano di fame come un vecchio cane!

Razza d'Abele, scaldati il ventre
al focolare patriarcale!

Razza di Caino, trema di freddo
nel tuo antro, povero sciacallo!

Razza d'Abele, ama e prolifica!
Anche il tuo oro si moltiplica!

Razza di Caino, guardati
dalle grandi brame, cuore ardito!

Razza d’Abele, tu cresci e ti pasci
come le cimici dei boschi!

Razza di Caino, trascina per le strade
la tua famiglia disperata!

Razza d'Abele, la tua carogna
ingrasserà la fumante terra!

Razza di Caino, il tuo compito
non è ancora finito!

Razza d'Abele, vergognati!
II ferro e vinto dallo spiedo!

Razza di Caino, sali al cielo
e scaraventa sulla terra Dio!

C. Baudelaire
Le Fleurs du Mal

Johnny:
Io sono molto più Abele, mi hanno già ucciso diverse volte....

Goethe:
Io sono Abele con Caino.
E sono Caino con Abele.

Intelligenti Pauca

CITAZIONE DI SAN FRANCESCO DI SALES

PAROLE DI SAN FRANCESCO DI SALES PER I FALSI FARISEI DI ALCUNE PARROCCHIE DELLA DIOCESI DI CAPUA

“NON ACCONTENTARTI DI ESSERE POVERO COME I POVERI, MA SII PIU’ POVERO DEI POVERI, VA A SERVIRLI QUANDO GIACCIONO A LETTO INFERMI E DEVI SERVIRLI CON LE TUE PROPRIE MANI.

QUESTA SERVITU’ E PIU’ GLORIOSA DI UN REGNO”.

CITAZIONE DEL GIORNO

MA COME CALZA BENE PER QUESTA CITTA'!
PROBABILMENTE AVEVA SOGGIORNATO PER UN PERIODO DI TEMPO A S MARIA…


cavalli

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BIAGIO MARIA DI MURO

RISPONDIAMO AL NUOVO CITTADINO C.DV.CHE DA QUALCHE MESE SI E’ TRASFERITO DAL LAZIO IN CAMPANIA E PRECISAMENTE A S.MARIA CAPUA VETERE IN VIA GALATINA CHE CI HA CHIESTO CHI ERA IL SINDACO DELLA CITTA’.

BIAGIO MARIA DI MURO

BIAGIO MARIA DI MURO

BIAGIO DI MURO

TI RIMETTO LA FOTO DI BIAGIO DI MURO E UNA PARTE DEL SUO CURRICULUM VITAE

BIAGIO DI MURO SI E’ LAUREATO, IL 30/10/1995, CON 110 E LODE IN ARCHITETTURA PRESSO L’UNIVERSITA’ DI NAPOLI, CON UNA TESI SPERIMENTALE IN SCIENZE DELLE COSTRUZIONI ED E’ ISCRITTO ALL’ORDINE DEGLI ARCHITETTI DELLA PROVINCIA DI CASERTA AL N. 872.

SVOLGE UNICAMENTE LA LIBERA PROFESSIONE ED HA LO STUDIO IN S.MARIA C.V., AL CORSO ALDO MORO N.73

E’ABILITATO AL COORDINAMENTO DI SICUREZZA – D.LGS.494/96 – CON ATTESTATO DI CORSO RILASCIATO DALL’UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI NAPOLI FEDERICO II, A CURA DEL CENTRO INTERDIPARTIMENTALE DI RICERCHE L.U.P.T. DAL 24 NOVEMBRE 1997.

HA PARTECIPATO AL GRUPPO DI RICERCHE SUL TEMA “STABILITA’ DELLE TORRI IN MURATURA” ORGANIZZATO DALL’ISTITUTO DI “COSTRUZIONE DELLA FACOLTA’ DI ARCHITETTURA” – UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI NAPOLI, FEDERICO II.

E’ COLLABORATORE DELLA III AREA DI RICERCA “PIANIFICAZIONE TERRITORIALE E SISTEMI INFORMATIVI TERRITORIALI” L.U.P.T. – LABORATORIO DI URBANISTICA E PIANIFICAZIONE TERRITORIALE DELL’UNIVERSITA’ FEDERICO II DI NAPOLI, FACOLTA’ DI ARCHITETTURA.

E’ MEMBRO DELL’AREA DI RICERCA “PROGETTAZIONE URBANA, AMBIENTALE E DEL RECUPERO E VALORIZZAZIONE DEI BENI STORICI, ARCHITETTONICI, ARCHEOLOGICI E PAESAGGISTICI” DEL CENTRO DI RICERCA L.U.P.T. DELL’UNIVERSITA’ FEDERICO II DI NAPOLI FACOLTA’ DI ARCHITETTURA – DIRETTORE PROF. FRANCO MARINIELLO.

HA SEMPRE AVUTO UN FORTE LEGAME CON LA POLITICA ATTIVA, ESSENDO FIGLIO DI NICOLA DI MURO, IL QUALE FIN DAL 1956 E’ ESPRESSIONE DELLA DEMOCRAZIA CRISTIANA, PRIMA A LIVELLO COMUNALE I POI OLTRE AI CONFINI CITTADINI, FINO A DIVENTARE UOMO DI RIFERIMENTO DEL PARTITO AI PIU’ ALTI LIVELLI.

BIAGIO MARIA DI MURO FIN DALL’ADOLESCENZA HA POTUTO ASSORBIRE TUTTA L’ESPERIENZA POLITICA ED AMMINISTRATIVA, AVENDO AVUTO MODO DI FREQUENTARE ASSIDUAMENTE IL PARTITO.

PARTECIPA ALLA CONSULTAZIONE ELETTORALE AMMINISTRATIVA DEL 2002, CANDIDATO CON FORZA ITALIA, RIPORTANDO CIRCA 1000 VOTI DI PREFERENZE CONTRIBUENDO IN MODO DETERMINANTE DA FAR DIVENTARE FORZA ITALIA IL PRIMO PARTITO IN CITTA’.

DOPO NEL 2007 ASSUME LA CARICA DI VICE SINDACO, MA DOPO QUALCHE MESE NON ESITA A LASCIARE IL PRESTIGIOSO INCARICO QUANDO SI ACCORGE CHE CON LA DEFENESTRAZIONE DELL’ASSESSORE MARCIANO SCHETTINO VENIVANO TRADITI GLI IMPEGNI E LE PROMESSE SOTTOSCRITTE NEL PROGRAMMA ELETTORALE PRESENTATO AGLI ELETTORI.

DAL 2011 AL 2015 E’ STATO SINDACO DELLA CITTA’ DI S.MARIA CAPUA VETERE.

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PERDONA LORO......

Padre perdona loro! Perché li hai accecati? Perché hai tolto loro la memoria? Forse perché non credono più in Te? Padre perdonali! Tu sei un Dio buono: essi non sanno quello che fanno.... Non ricordano quando Tu mandasti loro la manna dal cielo e tutti sopravvissero e trovarono la terra promessa. Oggi li vuoi punire perché hanno troppo peccato? È per questo che la nuova manna tarda ad arrivare? Se sono ancora scettici e sono ancora cristiani se lo facessero spiegare dal loro parroco. Se poi sono degli assatanati, arrabbiati, solo perché credono di essere degli unti dal Signore, e solo perché sono stati abituati a credere di essere dei privilegiati, dimenticando i comandamenti che Dio diede a Mosè, allora fanno bene a pregare il vitello d'oro. E fanno bene a servire il vitello casalese sempre presente e che è stato causa del saccheggio sammaritamo e della chiusura delle industrie e la conseguente fine del lavoro, del commercio e delle possibilità di dare da bere agli assetati. Ma Tu Signore, nella Tua Infinita Bontà, Perdonali.....

NON CI SIAMO LIBERATI DI TUTTI MA RESTERANNO ALL'OPPOSIZIONE

NON CI SIAMO LIBERATI DI TUTTI MA RESTERANNO ALL'OPPOSIZIONE