prova


Non lasciare mai, che il successo ti nasconda la sua vacuità, un' impresa la sua vanità, la fatica la sua desolazione. Mantieni vivo dentro di te l' incentivo ad andare ancora più avanti, quell' inquietudine dell' anima che ci spinge al di là di noi stessi. Non guardare indietro, e non accarezzare sogni per il futuro. Ciò non verrebbe nè a restituirti il passato nè a soddisfare gli altri tuoi sogni ad occhi aperti. Il tuo dovere, la tua ricompensa, il tuo destino sono qui ora.
(Dag Hammaarskjold, Markings)
Dobbiamo accettare le delusioni che sono limitate, ma non dobbiamo mai perdere l'infinita speranza.
(Martin Luther King)
Noi non dimentichiamo e non demordiamo.
Quanno 'a furmicola vò murì, mètte è scèlle. Si dice di chi, raggiunta la ricchezza, perde ogni senso della misura e finisce per far cose illogiche e per danneggiare se stesso.
Quanno ò perucchio saglie in gloria perde à scienza e à memoria. Il villano che sale nella scala sociale dimentica subito la sua origine e coloro che lo hanno agevolato nella ascesa.

mercoledì 30 settembre 2015

Divina Commedia: Inferno canto X

Canto decimo, ove tratta del sesto cerchio de l’inferno e de la pena de li eretici, e in forma d’indovinare in persona di messer Farinata predice molte cose e di quelle che avvennero a Dante, e solve una questione.


Ora sen va per un secreto calle,
tra ’l muro de la terra e li martìri,
lo mio maestro, e io dopo le spalle. 3

"O virtù somma, che per li empi giri
mi volvi", cominciai, "com’a te piace,
parlami, e sodisfammi a’ miei disiri. 6

La gente che per li sepolcri giace
potrebbesi veder? già son levati
tutt’i coperchi, e nessun guardia face". 9

E quelli a me: "Tutti saran serrati
quando di Iosafàt qui torneranno
coi corpi che là sù hanno lasciati. 12

Suo cimitero da questa parte hanno
con Epicuro tutti suoi seguaci,
che l’anima col corpo morta fanno. 15

Però a la dimanda che mi faci
quinc’entro satisfatto sarà tosto,
e al disio ancor che tu mi taci". 18

E io: "Buon duca, non tegno riposto
a te mio cuor se non per dicer poco,
e tu m’ hai non pur mo a ciò disposto". 21

"O Tosco che per la città del foco
vivo ten vai così parlando onesto,
piacciati di restare in questo loco. 24

La tua loquela ti fa manifesto
di quella nobil patrïa natio,
a la qual forse fui troppo molesto". 27

Subitamente questo suono uscìo
d’una de l’arche; però m’accostai,
temendo, un poco più al duca mio. 30

Ed el mi disse: "Volgiti! Che fai?
Vedi là Farinata che s’è dritto:
da la cintola in sù tutto ’l vedrai". 33

Io avea già il mio viso nel suo fitto;
ed el s’ergea col petto e con la fronte
com’avesse l’inferno a gran dispitto. 36

E l’animose man del duca e pronte
mi pinser tra le sepulture a lui,
dicendo: "Le parole tue sien conte". 39

Com’io al piè de la sua tomba fui,
guardommi un poco, e poi, quasi sdegnoso,
mi dimandò: "Chi fuor li maggior tui?". 42

Io ch’era d’ubidir disideroso,
non gliel celai, ma tutto gliel’apersi;
ond’ei levò le ciglia un poco in suso; 45

poi disse: "Fieramente furo avversi
a me e a miei primi e a mia parte,
sì che per due fïate li dispersi". 48

"S’ei fur cacciati, ei tornar d’ogne parte",
rispuos’io lui, "l’una e l’altra fïata;
ma i vostri non appreser ben quell’arte". 51

Allor surse a la vista scoperchiata
un’ombra, lungo questa, infino al mento:
credo che s’era in ginocchie levata. 54

Dintorno mi guardò, come talento
avesse di veder s’altri era meco;
e poi che ’l sospecciar fu tutto spento, 57

piangendo disse: "Se per questo cieco
carcere vai per altezza d’ingegno,
mio figlio ov’è? e perché non è teco?". 60

E io a lui: "Da me stesso non vegno:
colui ch’attende là, per qui mi mena
forse cui Guido vostro ebbe a disdegno". 63

Le sue parole e ’l modo de la pena
m’avean di costui già letto il nome;
però fu la risposta così piena. 66

Di sùbito drizzato gridò: "Come?
dicesti "elli ebbe"? non viv’elli ancora?
non fiere li occhi suoi lo dolce lume?". 69

Quando s’accorse d’alcuna dimora
ch’io facëa dinanzi a la risposta,
supin ricadde e più non parve fora. 72

Ma quell’altro magnanimo, a cui posta
restato m’era, non mutò aspetto,
né mosse collo, né piegò sua costa; 75

e sé continüando al primo detto,
"S’elli han quell’arte", disse, "male appresa,
ciò mi tormenta più che questo letto. 78

Ma non cinquanta volte fia raccesa
la faccia de la donna che qui regge,
che tu saprai quanto quell’arte pesa. 81

E se tu mai nel dolce mondo regge,
dimmi: perché quel popolo è sì empio
incontr’a’ miei in ciascuna sua legge?". 84

Ond’io a lui: "Lo strazio e ’l grande scempio
che fece l’Arbia colorata in rosso,
tal orazion fa far nel nostro tempio". 87

Poi ch’ebbe sospirando il capo mosso,
"A ciò non fu’ io sol", disse, "né certo
sanza cagion con li altri sarei mosso. 90

Ma fu’ io solo, là dove sofferto
fu per ciascun di tòrre via Fiorenza,
colui che la difesi a viso aperto". 93

"Deh, se riposi mai vostra semenza",
prega’ io lui, "solvetemi quel nodo
che qui ha ’nviluppata mia sentenza. 96

El par che voi veggiate, se ben odo,
dinanzi quel che ’l tempo seco adduce,
e nel presente tenete altro modo". 99

"Noi veggiam, come quei c’ ha mala luce,
le cose", disse, "che ne son lontano;
cotanto ancor ne splende il sommo duce. 102

Quando s’appressano o son, tutto è vano
nostro intelletto; e s’altri non ci apporta,
nulla sapem di vostro stato umano. 105

Però comprender puoi che tutta morta
fia nostra conoscenza da quel punto
che del futuro fia chiusa la porta". 108

Allor, come di mia colpa compunto,
dissi: "Or direte dunque a quel caduto
che ’l suo nato è co’ vivi ancor congiunto; 111

e s’i’ fui, dianzi, a la risposta muto,
fate i saper che ’l fei perché pensava
già ne l’error che m’avete soluto". 114

E già ’l maestro mio mi richiamava;
per ch’i’ pregai lo spirto più avaccio
che mi dicesse chi con lu’ istava. 117

Dissemi: "Qui con più di mille giaccio:
qua dentro è ’l secondo Federico
e ’l Cardinale; e de li altri mi taccio". 120

Indi s’ascose; e io inver’ l’antico
poeta volsi i passi, ripensando
a quel parlar che mi parea nemico. 123

Elli si mosse; e poi, così andando,
mi disse: "Perché se’ tu sì smarrito?".
E io li sodisfeci al suo dimando. 126

"La mente tua conservi quel ch’udito
hai contra te", mi comandò quel saggio;
"e ora attendi qui", e drizzò ’l dito: 129

"quando sarai dinanzi al dolce raggio
di quella il cui bell’occhio tutto vede,
da lei saprai di tua vita il vïaggio". 132

Appresso mosse a man sinistra il piede:
lasciammo il muro e gimmo inver’ lo mezzo
per un sentier ch’a una valle fiede, 135

che ’nfin là sù facea spiacer suo lezzo.

Ricetta: polpo alla griglia

DESCRIZIONE
Il polpo alla griglia è una di quelle ricette che non ha bisogno di presentazioni, proprio come ilpolpo con patate o l’insalata di polpo. In Italia è uno dei secondi piatti a base di pesce più conosciuti e amati, tuttavia anche in tantissime altre parti del mondo si prepara il polpo alla griglia, seppur con modalità che variano leggermente da paese a paese.
Per prepararlo ci occorrono veramente pochi ingredienti, quello che conta è soprattutto la tecnica di cottura, inoltre occorre seguire una serie di passaggi importanti per ottenere un polipo compatto ma tenero all’interno. Il polpo, prima di essere grigliato, deve infatti essere precotto e lasciato nell’acqua di cottura fino a quando si raffredda, quindi la ricetta di questo piatto è in realtà un po’ più lunga e complicata di quello che si è portati ad immaginare semplicemente leggendo il titolo o guardando il piatto finito. Ma non preoccupatevi, con pochi accorgimenti e seguendo alla lettera la ricetta di sicuro servirete in tavola un polpo alla griglia squisito, ideale praticamente sempre: per il pranzo, per la cena, per un aperitivo, per un buffet o anche da utilizzare come ingrediente per un piatto più elaborato.
INGREDIENTI
PREPARAZIONE

Salsa di accompagnamento polpo alla griglia

Prima di preparare il polpo alla griglia, vi consigliamo di preparare una salsa di accompagnamento, che servirà ad insaporirlo durante la cottura e, eventualmente, anche a condirlo ulteriormente una volta servito in tavola. Per preparare il condimento versate in una ciotola abbondante olio extravergine di oliva e unite il succo di mezzo limone. Lavate ilprezzemolo, asciugatelo e tritate finemente le foglie, quindin unitelo all’olio e al limone e mescolate bene. Aggiungete al condimento anche l’origano e il timo, in quantità a piacere e sempre che gradiate questi due aromi, altrimenti potete anche ometterli. Mescolate tutto e lasciate da parte.
salsa polpo alla griglia

Preparazione del polpo alla griglia

1. Pulite il polpo oppure, se preferite, comprate un polpo già pulito. Lavatelo accuratamente sotto l’acqua corrente fredda. Fate bollire dell’acqua in una pentola capiente e salatela. Quando l’acqua bolle immergete per pochi secondi, almeno tre volte, i tentacoli del polpo per arricciarli, dopodiché immergete il polpo intero e lasciatelo cuocere per circa quindici minuti senza coperchio.
polpo alla griglia ricetta
2. Una volta terminati i quindici minuti di cottura, spegnete il fuoco e lasciate raffreddare per bene il polpo nell’acqua di cottura, in genere occorrono circa trenta minuti. Scolate il polpo e iniziate a tagliarlo a pezzi non troppo piccoli. Versate sul polpo la salsa a base di limone e prezzemolo, massaggiate la carne e mettete in frigo per trenta minuti. Intanto riscaldate la griglia, disponete il polpo sulla griglia e cuocete circa quattro-cinque minuti da ogni lato. Ogni tanto, utilizzando un pennello da cucina, bagnate il polpo con il condimento preparato per evitare che la carne si asciughi troppo.
polpo alla griglia preparazione
Trasferite il polpo in un piatto e decorate con delle fettine di limone e del prezzemolo fresco tritato, quindi servite subito il vostro squisito polpo alla griglia.
polpo grigliato
TRUCCHI E CONSIGLI
- Se comprate un polpo fresco e non pulito, abbiate cura di eliminare tutte le viscere dalla borsa, gli occhi e il becco. Sbattete il polpo diverse volte sul piano di lavoro per ammorbidire la carne e sfibrarla. Un effetto simile si ottiene congelando il polpo.
- Se volete ottenere un polpo più compatto non usate il succo di limone ma sostituitelo con dell’aceto e non tenete il polpo nel frigo dopo la cottura. Se invece volete ottenere una carne molto tenera, seguite alla lettera la ricetta.
- Quando acquistate il polpo prestate attenzione al suo odore, che deve essere gradevole, e al colore della pelle, che deve essere giallo/grigio con le striature evidenti.
- La cottura perfetta perfetta del polpo si ottiene in genere lessandolo per circa venti minuti, ma se la carne deve essere successivamente grigliata allora si lessa il polpo per soli quindici minuti.

Santo del giorno: San Girolamo Sacerdote e Dottore della Chiesa


Girolamo nasce a Stridone (Dalmazia) verso il 347 da una ricca famiglia cristiana, che gli assicurò un’accurata formazione, inviandolo anche a Roma a perfezionare i suoi studi. Da giovane sentì l’attrattiva della vita mondana (cfr Ep. 22,7),ma prevalse in lui il desiderio e l’interesse per la religione cristiana. Ricevuto il battesimo verso il 366, si orientò alla vita ascetica.
Studierà per tutta la vita, viaggiando dall'Europa all'Oriente con la sua biblioteca di classici antichi, sui quali si è formato. Nel 375, dopo una malattia, Girolamo passa alla Bibbia con passione crescente. Studia il greco ad Antiochia; poi, nella solitudine della Calcide (confini della Siria), si dedica all'ebraico; studiò anche a Roma.
Nel 379, ordinato prete dal vescovo Paolino di Antiochia, si recò a Costantinopoli dove poté perfezionare lo studio del greco sotto la guida di Gregorio Nazianzeno (uno dei "Padri Cappadoci"). Risalgono a questo periodo le letture dei testi di Origene e di Eusebio.

Nel 382, dopo tre anni di vita monastica, tornò a Roma. Qui, S. Damaso I (366-384) lo incarica di rivedere il testo di una diffusa versione latina della Scrittura, detta Itala, realizzata non sull'originale ebraico ma bensì sulla versione greca detta dei Settanta. Quando cominciò la sua opera di traduzione non aveva una perfetta conoscenza dell'ebraico, perciò si trasferì a Betlemme per perfezionarsi. Affrontò il compito di rivedere la traduzione dei Vangeli e successivamente, nel 390, passò all'antico testamento in ebraico concludendo l'opera dopo ben 23 anni.

La Vulgata, prima traduzione completa in lingua latina della Bibbia, rappresenta lo sforzo più impegnativo affrontato da Girolamo.
Il testo di Girolamo è stato la base per molte delle successive traduzioni della Bibbia, fino al XX secolo quando,  per l'antico testamento,  si è cominciato ad utilizzare direttamente il testo masoretico ebraico e la Septuaginta, mentre, per il nuovo testamento, si sono utilizzati direttamente i testi greci.

Girolamo utilizzò un concetto moderno di traduzione che attirò le accuse da parte dei suoi contemporanei; in una lettera indirizzata a Pammachio, genero della nobildonna romana Paola, scrisse: « Io, infatti, non solo ammetto, ma proclamo liberamente che nel tradurre i testi greci, a parte le Sacre Scritture, dove anche l'ordine delle parole è un mistero, non rendo la parola con la parola, ma il senso con il senso. Ho come maestro di questo procedimento Cicerone, che tradusse il Protagora di Platone, l'Economico di Senofonte e le due bellissime orazioni che Eschine e Demostene scrissero l'uno contro l'altro [...]. Anche Orazio poi, uomo acuto e dotto, nell'Ars poetica dà questi stessi precetti al traduttore colto: "Non ti curerai di rendere parola per parola, come un traduttore fedele" » (Epistulae 57, 5, trad. R. Palla)

Gli ultimi suoi anni sono rattristati dalla morte di molti amici e dal sacco di Roma, compiuto da Alarico nel 410: un evento che angoscia la sua vecchiaia.
Si spegne nella sua cella, vicino alla grotta della Natività, il 30 settembre 419/420.

S. Girolamo è considerato protettore dei traduttori e patrono degli archeologi.

Significato del nome Girolamo : "dal nome sacro" (greco).

CAF: CORSO ALDO MORO, 91


info 3474057714 - 3335321399

Parola del giorno: 30 Settembre 2015

Mercoledì della XXVI settimana delle ferie del Tempo Ordinario

Libro di Neemia 2,1-8. 
Avvenne che nel mese di Nisan dell'anno ventesimo del re Artaserse, appena il vino fu pronto davanti al re, io presi il vino e glielo versai. Ora io non ero mai stato triste in sua presenza.
Perciò il re mi disse: "Perché hai l'aspetto triste? Eppure non sei malato; non può esser altro che un'afflizione del cuore". Allora io ebbi grande timore
e dissi al re: "Viva il re per sempre! Come potrebbe il mio aspetto non esser triste quando la città dove sono i sepolcri dei miei padri è in rovina e le sue porte sono consumate dal fuoco?".
Il re mi disse: "Che cosa domandi?". Allora io pregai il Dio del cielo,
e poi risposi al re: "Se piace al re e se il tuo servo ha trovato grazia ai suoi occhi, mandami in Giudea, nella città dove sono i sepolcri dei miei padri, perché io possa ricostruirla".
Il re, che aveva la regina seduta al suo fianco, mi disse: "Quanto durerà il tuo viaggio? Quando ritornerai?". Io gli indicai un termine di tempo. La cosa piacque al re; mi lasciò andare.
Poi dissi al re: "Se piace al re, mi si diano le lettere per i governatori dell'Oltrefiume, perché mi lascino passare ed entrare in Giudea,
e una lettera per Asaf, guardiano del parco del re, perché mi dia il legname per costruire le porte della cittadella presso il tempio, per le mura della città e per la casa che io abiterò". Il re mi diede le lettere perché la mano benefica del mio Dio era su di me.



Salmi 137(136),1-2.3.4-5.6. 
Sui fiumi di Babilonia,
là sedevamo piangendo al ricordo di Sion.
Ai salici di quella terra
appendemmo le nostre cetre.

Là ci chiedevano parole di canto
coloro che ci avevano deportato,
canzoni di gioia, i nostri oppressori:
"Cantateci i canti di Sion!".

Come cantare i canti del Signore
in terra straniera?
Se ti dimentico, Gerusalemme,
si paralizzi la mia destra;

mi si attacchi la lingua al palato,
se lascio cadere il tuo ricordo,
se non metto Gerusalemme
al di sopra di ogni mia gioia.




Dal Vangelo di Gesù Cristo secondo Luca 9,57-62. 
In quel tempo, mentre andavano per la strada, un tale disse a Gesù: «Ti seguirò dovunque tu vada».
Gesù gli rispose: «Le volpi hanno le loro tane e gli uccelli del cielo i loro nidi, ma il Figlio dell'uomo non ha dove posare il capo».
A un altro disse: «Seguimi». E costui rispose: «Signore, concedimi di andare a seppellire prima mio padre».
Gesù replicò: «Lascia che i morti seppelliscano i loro morti; tu và e annunzia il regno di Dio».
Un altro disse: «Ti seguirò, Signore, ma prima lascia che io mi congedi da quelli di casa».
Ma Gesù gli rispose: «Nessuno che ha messo mano all'aratro e poi si volge indietro, è adatto per il regno di Dio». 

martedì 29 settembre 2015

SANTA MARIA CAPUA VETERE – Il vicesindaco Scirocco si dimette

Rileviamo e pubblichiamo:
SANTA MARIA CAPUA VETERE. Adesso il sindaco di Santa Maria Capua Vetere Biagio Di Muro si trova dinanzi ad un bivio; le future decisioni potrebbero, infatti, provocare la fine anticipata del suo mandato amministrativo.
Oggi, come annunciato già da diverse settimane, arrivano i primi drastici provvedimenti adottati dal Partito democratico locale. A lasciare la giunta è stato il vicesindaco Antonio Scirocco; già domani dovrebbe essere ufficializzato l’addio di Carlo Troianiello, altro assessore democratico. «La decisione – ha spiegato Scirocco – scaturisce da quanto deliberato dal circolo del Pd di Santa Maria che ha deciso di ritirare la sua presenza dall’esecutivo al fine di favorire una verifica interna alla maggioranza e avviare un confronto ampio e sereno nella prospettiva anche delle prossime elezioni amministrative. Esco comunque arricchito da una esperienza di amicizia e di leale collaborazione con il sindaco Biagio Di Muro a cui mi ha sempre accomunato l’intenzione di bene operare nell’interesse della comunità».

Opera di Tintoretto:Susanna e i vecchioni


Fioretti di San Francesco: capitolo dodici

Come san Francesco pose frate Masseo allo ufficio della porta, della limosina e della cucina: poi a priego degli altri frati ne lo levò. San Francesco, volendo umiliare frate Masseo , acciocchè per molti doni e grazie che Iddio gli dava non si levasse in vanagloria, ma per virtù della umiltà crescesse con essi di virtude in virtude, una volta ch’egli dimorava in luogo solitario con que’ primi suoi compagni, veramente santi , dei quali era il detto frate Masseo, disse un dì a frate Masseo, dinanzi a tutti i compagni: O frate Masseo, tutti questi tuoi compagni hanno la grazia della contemplazione e dell’orazione; ma tu hai la grazia della predicazione della parola di Dio, a soddisfare al popolo: e però io voglio, acciocchè costoro possano intendere alla contemplazione, che tu facci l’ufficio della porta e della limosina e della cucina; e quando gli altri frati mangeranno, e tu mangerai fuori della porta del luogo; sicchè a quelli che verranno al luogo, innanzi che picchino, tu soddisfaccia loro di qualche buone parole di Dio, sicchè non bisogni niuno andare fuori allora altri che tu; e questo fa’ per lo merito di santa obbedienza. Allora frate Masseo si trasse il cappuccio e inchinò il capo, e umilmente ricevette e perseguitò questa obbedienza per più di facendo l’ufficio della porta, della limosina e della cucina. Di che li compagni, come uomini illuminati da Dio, cominciarono a sentire ne’ cuori loro grande rimordimento, considerando che frate Masseo era uomo di grande perfezione, com’eglino o più, e a lui era posto tutto il peso del luogo, e non a loro. Per qual cosa eglino si mossono tutti di un volere, e andarono a pregare il padre santo che gli piacesse di distribuire fra loro quelli uffici; imperocchè loro coscienze per nessun modo poteano sostenere che frate Masseo portasse tante fatiche. Udendo cotesto san Francesco, sì credette a’ loro consigli, e acconsentì alla loro volontà, e chiamato frate Masseo, sì gli disse: Frate Masseo, li tuoi compagni vogliono far parte degli uffici ch’io t’ho dati; e però io voglio che li detti uffici si dividano. Dice frate Masseo con grande umiltà e pazienza: Padre, ciò che mi imponi, o di tutti, o di parte, io il reputo fatto da Dio tutto. Allora san Francesco, vedendo la carità di coloro e la umiltade di frate Masseo, fece loro una predica maravigliosa della santissima umiltade; ammaestrandogli che quanto maggiori doni e grazie ci dà Iddio, tanto noi dobbiamo esser più umili , imperocchè senza l’umiltade niuna virtude è accettabile a Dio. E fatta la predica, distribuì gli uffici con grandissima caritade.

Perchè questa pubblicazione

Bollettino comunale 4 Giugno 1983


SS. Michele, Gabriele, Raffaele Arcangeli

Il nuovo calendario ha riunito in una sola celebrazione i tre arcangeli Michele, Gabriele e Raffaele, la cui festa cadeva rispettivamente il 29 settembre, il 24 marzo e il 24 ottobre.
Dell'esistenza di questi Angeli parla esplicitamente la Sacra Scrittura che dà loro un nome e ne determina la funzione:  
S. Michele, l'antico patrono della Sinagoga, è ora patrono della Chiesa universale;
S. Gabriele è l'angelo dell'Incarnazione e forse dell'agonia nell'orto degli ulivi;
S. Raffaele è la guida dei viandanti.

Michele è citato nella Bibbia come primo dei principi e custode del popolo di Israele: « Or in quel tempo sorgerà Michele, il gran principe, che vigila sui figli del tuo popolo. » (Dn 12,1)
Nel Nuovo Testamento è definito come arcangelo nella Lettera di Giuda 9 : 
« L'arcangelo Michele quando, in contesa con il diavolo, disputava per il corpo di Mosè, non osò accusarlo con parole offensive, ma disse: Ti condanni il Signore! » mentre nell'Apocalisse di Giovanni, Michele conduce i suoi angeli nella battaglia contro il drago, rappresentante il demonio, e lo sconfigge: « Scoppiò quindi una guerra nel cielo: Michele e i suoi angeli combattevano contro il drago. Il drago combatteva insieme con i suoi angeli, ma non prevalsero e non ci fu più posto per essi in cielo. » (Ap 12,7-8)
Dopo l'affermazione del cristianesimo, il culto per S. Michele ebbe in Oriente una diffusione enorme: ne sono testimonianza le innumerevoli chiese, santuari, monasteri a lui dedicati. Perfino il grande fiume Nilo fu posto sotto la sua protezione; anche la chiesa funeraria del Cremlino a Mosca è dedicata a S. Michele.
In Occidente si hanno testimonianze di un culto, con le numerosissime chiese intitolate a volte a S. Angelo, a volte a S. Michele, come pure località e monti vennero chiamati Monte S. Angelo o Monte S. Michele, come il celebre santuario e monastero in Normandia in Francia, il cui culto fu portato forse dai Celti sulla costa della Normandia; certo è che esso si diffuse rapidamente nel mondo Longobardo, nello Stato Carolingio e nell'Impero Romano.
In Italia sano tanti i posti dove sorgono cappelle, oratori, grotte, chiese, colline e monti tutti intitolati all'arcangelo Michele che non si può accennarli tutti.
Difensore della Chiesa, la sua statua compare sulla sommità di Castel S. Angelo a Roma, che, com’è noto, era diventata una fortezza in difesa del Pontefice.

Significato del nome Michele : "chi come Dio?" (ebraico).

Gabriele  è l'annunciatore per eccellenza delle divine rivelazioni.  Rivela a Daniele i segreti del piano di Dio:« intesi la voce di un uomo, in mezzo all'Ulai, che gridava e diceva: "Gabriele, spiega a lui la visione". » (Dn 8, 16) -  « mentre dunque parlavo e pregavo, Gabriele, che io avevo visto prima in visione, volò veloce verso di me: era l'ora dell'offerta della sera. Egli mi rivolse questo discorso: "Daniele, sono venuto per istruirti e farti comprendere". » (Dn 9, 21-22).
Gabriele annunzia a Zaccaria la nascita di Giovanni : « Allora gli apparve un angelo del Signore, ritto alla destra dell'altare dell'incenso. Quando lo vide, Zaccaria si turbò e fu preso da timore. Ma l'angelo gli disse: "Non temere, Zaccaria, la tua preghiera è stata esaudita e tua moglie Elisabetta ti darà un figlio, che chiamerai Giovanni... L'angelo gli rispose: "Io sono Gabriele che sto al cospetto di Dio e sono stato mandato a portarti questo lieto annunzio .»(Lc 1, 11-19);
Gabriele annunzia a Maria la nascita di Gesù : « Nel sesto mese, l'angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della Galilea, chiamata Nazaret, a una vergine, promessa sposa di un uomo della casa di Davide, chiamato Giuseppe. La vergine si chiamava Maria. Entrando da lei, disse: "Ti saluto, o piena di grazia, il Signore è con te". A queste parole ella rimase turbata e si domandava che senso avesse un tale saluto. L'angelo le disse: "Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio. Ecco concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù.” » 
(Lc 1, 26-31).  

Significato del nome Gabriele : "uomo di Dio" (assiro), "fortezza di dio" (ebraico).

Raffaele anch'egli sta davanti al trono di Dio: « Io sono Raffaele, uno dei sette angeli che sono sempre pronti ad entrare alla presenza della maestà del Signore. »(Tb 12, 15);  - « Vidi che ai sette angeli ritti davanti a Dio furono date sette trombe » (Ap 8,2). Accompagna e custodisce Tobia nelle peripezie del suo viaggio e gli guarisce il padre cieco.
Dei tre, Raffaele è il meno noto, e meno diffuso è il suo culto tra i fedeli. Forse ciò dipende dal fatto che egli appare soltanto nell'Antico Testamento, ma non nel Nuovo, dove figura invece Gabriele, l'Angelo dell'Annunciazione, e Michele, l'Angelo guerriero dell'Apocalisse.
Anche nell'arte Raffaele ha avuto minore abbondanza di raffigurazioni. Nell'iconografia cristiana i suoi attributi sono il pesce e il vaso dei medicamenti ma appare anche accanto al giovanetto Tobiolo, come attento compagno di viaggio, specialmente nell'episodio del pesce catturato nel Tigri.
Raffaele è invocato come protettore dei mali della carne e delle infermità del corpo. Ma più giustamente, viene considerato come esemplare Custode nei viaggi : colui al quale ogni padre, come Tobia, vorrebbe affidare il proprio figlio che affronta, solo, il lungo e sconosciuto viaggio della vita.
Essendo un personaggio di un libro deuterocanonico della Bibbia, Raffaele non è riconosciuto dalla maggior parte dei Protestanti.

Significato del nome Raffaele : "Dio guarisce, ha guarito" (ebraico).

Parola del giorno: 29 Settembre 2015

Santi Archangeli Michele, Gabriele e Raffaele, festa

Libro di Daniele 7,9-10.13-14. 
Io continuavo a guardare, quand'ecco furono collocati troni e un vegliardo si assise. La sua veste era candida come la neve e i capelli del suo capo erano candidi come la lana; il suo trono era come vampe di fuoco con le ruote come fuoco ardente.
Un fiume di fuoco scendeva dinanzi a lui, mille migliaia lo servivano e diecimila miriadi lo assistevano. La corte sedette e i libri furono aperti.
Guardando ancora nelle visioni notturne, ecco apparire, sulle nubi del cielo, uno, simile ad un figlio di uomo; giunse fino al vegliardo e fu presentato a lui,
che gli diede potere, gloria e regno; tutti i popoli, nazioni e lingue lo servivano; il suo potere è un potere eterno, che non tramonta mai, e il suo regno è tale che non sarà mai distrutto.



Salmi 138(137),1-2a.2bc-3.4-5. 
Ti rendo grazie, Signore, con tutto il cuore:
hai ascoltato le parole della mia bocca.
A te voglio cantare davanti agli angeli,
mi prostro verso il tuo tempio santo.

Rendo grazie al tuo nome
per la tua fedeltà e la tua misericordia.
Nel giorno in cui t'ho invocato, mi hai risposto,
hai accresciuto in me la forza

Ti loderanno, Signore, tutti i re della terra
quando udranno le parole della tua bocca.
Canteranno le vie del Signore,
perché grande è la gloria del Signore.




Dal Vangelo di Gesù Cristo secondo Giovanni 1,47-51. 
In quel tempo, Gesù, visto Natanaèle che gli veniva incontro, disse di lui: «Ecco davvero un Israelita in cui non c'è falsità».
Natanaèle gli domandò: «Come mi conosci?». Gli rispose Gesù: «Prima che Filippo ti chiamasse, io ti ho visto quando eri sotto il fico».
Gli replicò Natanaèle: «Rabbì, tu sei il Figlio di Dio, tu sei il re d'Israele!».
Gli rispose Gesù: «Perché ti ho detto che ti avevo visto sotto il fico, credi? Vedrai cose maggiori di queste!».
Poi gli disse: «In verità, in verità vi dico: vedrete il cielo aperto e gli angeli di Dio salire e scendere sul Figlio dell'uomo». 

lunedì 28 settembre 2015

PROVERBI NAPOLETANI

120 - ‘O diavolo tégne sempe ‘o tiano.
Il delinquente è sempre delinquente, la belva addomesticata resta sempre belva, il diavolo, comunque si manifesti, è sempre il diavolo.
 
121 - Acquista famma e assèttate ‘npònte!
Quando ti sarai fatta una certa reputazione, puoi vivere tranquillamente.
 
122 - A mare vantato nun piscà!
Non fare affidamento sul buon nome di una persona, altrimenti ti troverai deluso e danneggiato.
                           
123 - Male a chi tène ‘a cammisa d’ ‘o ‘mpiso!
Guai a chi gode di una ingiusta cattiva nominata!
 
124 - Vale cchiù ‘nu buono nomme ca ‘na massaria.
La buona reputazione è superiore a ogni ricchezza.
 
125 - Addo’ se fatica là se magna.
Solo se lavorerai, avrai la sicurezza di poter mangiare.
 
126 - ‘A famme nun tene suonno.
Quando si ha fame, neppure il sonno riesce ad attutirne i morsi pungenti e i rabbiosi richiami…
 
127 - Carne fa carne e vino fa sango!
Nell’alimentazione bisogna dare gran peso alla carne e al vino, perché l’una dà forza e l’altro fa sangue.
 
128 - Chi tene che magna’ nun ave a che penzà.
Pensiero assiduo dei napoletani è il mangiare, superata questa preoccupazione, essi potrebbero anche non pensare più!
 
129 - ‘E chiacchiere nun jéncheno ‘a panza.
L’affamato non vuol sentire promesse e parole, ma vuole pane e fatti.
 
130 - Magna a gusto tuio e viéste a gusto ‘e l’ate.
Segui la moda nel vestire, ma asseconda soltanto il tuo gusto nel mangiare.
 
131 - ‘O sacco vacante nun se mantène allérta.
L’uomo digiuno, affamato, non riesce a mantenersi neppure in piedi.
 
132 - Pòrta cu’ ttico e magna cu ‘mmico.
Porta tu il cibo e poi mangeremo insieme…
 
133 - ‘A lana, quanno nun se vatte, s’ammatarazza.
Un figliuolo ribelle, se non viene subito domato, non sarà più recuperabile e così qualunque difetto, se non viene ripreso a tempo da chi sovrintende per età e autorità, diventerà cronico.
 
134 - Frate e sore so’ unu còre!
Fratello e sorelle, anche se divisi da interessi e rancori, son sempre dello stesso sangue e naturalmente portati ad amarsi.
 
135 - ‘O sango ne vo’ dicere, ma nun ne vo’ sentì’. 
Si vuol parlare male dei propri parenti, ma non vogliamo che altri ne parlino male in nostra presenza.
 
136 - ‘O sango nun pò maie addeventà’ acqua.
I vincoli familiari non possono mai essere del tutto ignorati.
 
137 - Ogne tiempo vene. 
Tutto è questione di tempo, poi al momento giusto, giungono le stagioni, la punizione dei misfatti, la morte degli uomini, ecc.
 
138 - ‘O piécuro nasce curnuto e mòre scannato.
Si dice del poveretto che sembra nato con la predestinazione a finir male.
 
139 - ‘A coda è ‘a cchiù tosta a scurtecà’.
La parte finale di un lavoro, l’ultima fase di un impresa è sempre la più dura da superare.
 
140 - A ‘a prova se cunosce ‘o mellone. 
Nelle disgrazie si conoscono gli amici.
 

OPERE DI RAFFAELLO: LA VELATA


Ambiente, tutto pronto per l’osservatorio “rifiuti zero” E l’assessore Di Rienzo tira le somme su differenziata e riduzione

“La costituzione dell’osservatorio ambientale, per monitorare il percorso verso l’obiettivo di ‘rifiuti zero’, è ormai imminente. Sull’argomento mi sono confrontato con gli esperti di Capannori e di Città della Pieve e abbiamo approntato un regolamento interno dell’organismo, nonché un bando per selezionare gli esperti che ne dovranno far parte”. E’ quanto afferma Donato Di Rienzo, assessore all’Ambiente del Comune di Santa Maria Capua Vetere, tirando le somme dei passi avanti compiuti dall’amministrazione in questi ultimi anni.
“La strategia ‘zero waste’, che abbiamo sposato giusto due anni fa con una delibera di consiglio comunale, impone – spiega l’esponente della giunta guidata dal sindaco Biagio Di Muro – politiche decise nella direzione della riduzione e della piena differenziazione dei rifiuti. Sotto questo profilo, dobbiamo partire dal presupposto che, nonostante il ‘porta a porta’ per tutti gli scarti domestici, non possiamo ritenerci soddisfatti dei risultati raggiunti in termini di percentuale, vuoi per gli iniziali problemi e per la provvisorietà del cantiere rifiuti, vuoi per la scarsa coscienza civica di una fetta di popolazione completamente disabituata al rispetto delle più elementari regole”.
Proprio per incidere sull’aspetto “educativo”, l’amministrazione ha messo in piedi numerose iniziative con le scuole, grazie alla collaborazione e alla sensibilità dei dirigenti scolastici e dei docenti sammaritani: raccolte speciali di rifiuti (carta, plastica, piccoli elettrodomestici) con il coinvolgimento diretto degli alunni, partecipazione alle campagne di sensibilizzazione “Puliamo il mondo” di Legambiente, concorso “La più bella letterina di Natale in difesa dell’ambiente”, distribuzione di vari materiali informativi (recentemente, in occasione della Settimana europea per la riduzione dei rifiuti, sono stati consegnati a tutti gli alunni delle scuole cittadine degli opuscoli a fumetti realizzati dalla Commissione Europea).
Sul piano informativo e di studio, l’assessore Di Rienzo sottolinea “la partecipazione di questo Comune al progetto Agenda 21 Locale, con la costituzione di un Forum che ha redatto un rapporto sullo stato dell’ambiente, pubblicato nel mese di marzo 2012, che è diventato il quadro che delinea la situazione attuale e analizza i possibili scenari di intervento. La nostra città è stata una delle poche in Campania a portare a termine questa procedura strategica. Non va neanche dimenticata – aggiunge Di Rienzo – la collaborazione con l’Osservatorio delle Politiche ambientali della Seconda Università, che ha portato all’organizzazione di una giornata di studi (coordinata dal professore Federico Paolini) con la partecipazione dei maggiori esperti italiani in storia dell’ambiente e la pubblicazione degli atti del convegno”.
L’assessore Di Rienzo ricorda poi che è stato ottenuto un finanziamento regionale per l’acquisto di due macchine per la produzione di compost, nonché finanziamenti per una campagna di sensibilizzazione in città.
Di recente, inoltre, è stato ufficializzato il finanziamento del Paes, vero e proprio piano regolatore per l’energia sostenibile, in aggregazione con il Comune di Sessa Aurunca e in partenariato con il Dipartimento di Scienze e Tecnologie Ambientali, Biologiche e Farmaceutiche della Sun.
“L’obiettivo della riduzione dei rifiuti – afferma ancora Di Rienzo – è al centro anche dell’istituzione del Teatro del Riuso in via Galatina, un luogo dove possono essere conferiti oggetti di vario tipo dismessi ma riutilizzabili e dove stiamo attuando molte iniziative per coinvolgere i giovani nelle politiche ambientali con iniziative innovative (concerti con ticket da ‘pagare’ in bottiglie di plastica o lattine)”.
Numerosi, infine, sono gli interventi quotidiani: controlli sul mercato bisettimanale, interventi presso la casa circondariale per la raccolta differenziata, decine e decine di bonifiche di discariche a cielo aperto, eliminazione graduale delle campane per il vetro trasformate in sversatoi abusivi, potenziamento del servizio di raccolta degli olii alimentari usati.
“La riduzione dei rifiuti – conclude l’assessore Di Rienzo – diventa più problematica nel nostro contesto, anche perché è legata all’evasione fiscale di una serie di piccole attività: piccole ditte edili (muratori, imbianchini, piastrellisti), officine meccaniche comprese le carrozzerie e gli elettrauto, negozi di elettrodomestici. E’ necessario organizzare controlli mirati su queste attività, altrimenti sarà più difficile ottenere risultati soddisfacenti”.


L’ufficio stampa


Santa Maria Capua Vetere, 21 gennaio 2014

Piano per la raccolta differenziata, firmata la convenzione con la Regione Campania per un finanziamento da 336mila euro

Il sindaco Biagio Di Muro ha firmato stamattina (24 gennaio) a Napoli la convenzione con la Regione Campania per gli interventi a sostegno dell’attuazione del Piano comunale per la raccolta differenziata di Santa Maria Capua Vetere.
Il programma del Comune sammaritano è, infatti, stato ammesso a finanziamento per un importo di 336mila euro, su risorse relative al Por Fesr 2007-2013 (di cui il 75% dal Fesr e il 25% da fondi nazionali e regionali).
Si tratta di un importante riconoscimento per l’amministrazione comunale guidata dal sindaco Di Muro, che potrà proseguire nella strada intrapresa ai fini di una maggiore tutela ambientale e un potenziamento della raccolta differenziata su tutto il territorio municipale.
“E’ la conferma – commenta il primo cittadino – di una collaborazione istituzionale ampia, anche con la Regione Campania, su temi rilevanti per la collettività. Gli interventi in materia ambientale, inoltre, costituiscono una priorità assoluta sia per il Comune sammaritano sia per l’intera regione. Si tratta di una materia sulla quale l’amministrazione è intenzionata a procedere con sempre maggiore determinazione”.



L’ufficio stampa


Santa Maria Capua Vetere, 24 gennaio 2014

RICETTE : SPAGHETTI POMODORO CAPPERI ACCIUGHE E PAN GRATTATO

gli Ingredienti

Per 4 Persone

Spaghetti
400g
Capperi sotto sale
1 cucchiaio
olio extra vergine d'oliva
3 cucchiai
pomodori pelati a pezzetti
400g
Cuore di Brodo Verdure Knorr
2 vaschette
origano tritato
1 cucchiaio
aglio
2 spicchi
pane grattugiato
50g
filetti di acciughe
8

la Preparazione

LA PREPARAZIONE

1
Sbucciare gli spicchi d’aglio, schiacciarli leggermente e farli imbiondire in una padella nell’olio extravergine d’oliva, dopodiché eliminarli. Aggiungere i filetti di acciughe spezzettati e farli sciogliere a fuoco dolce, schiacciandoli con una forchetta.
2
Unire i pomodori pelati a pezzetti e farli cuocere per 20 minuti a fuoco vivo, unendovi anche l’origano ed i capperi tritati e mescolando di tanto in tanto. Nel frattempo preparare il brodo facendo bollire in una pentola 1 litro d’acqua minerale naturale e versare il contenuto di 2 vaschette di Cuore di Brodo – Verdure, facendolo sciogliere per 1 minuto.
3
Lessare gli spaghetti in abbondante brodo così ottenuto e scolarli al dente, quindi farli saltare nella padella per amalgamarli velocemente con la salsa di pomodoro, capperi e acciughe. Servire gli spaghetti con capperi e acciughe ben caldi, spolverandoli in ultimo con il pane grattugiato.

Caino e Abele

Da Baudelaire "I fiori del male" la poesia "Caino e Abele"

Dioscuro...

Abbiamo parlato più volte dei "Fiori del Male" di Baudelaire, ma ci sono dei versi che hanno sempre attirato la mia attenzione, sono le razze di Caino e Abele.
Sono metafore delle tipologie di umanità che adottano rispettivamente modi di esistere opposti.
Chi vive nella religione e nella prosperità, appagato dall'appoggio della divinità e della sua coscienza, contro chi vive l'umanità nella sua essenza più carnale, asseconda i suoi istinti e ne è condannato. Contadini contro cacciatori, santità contro umanità, ricchezza contro povertà, beatitudine contro dannazione.
Si parla di razze, quindi non c'è scelta. Voi siete più Caino o Abele? :)

Caino e Abele

Razza d'Abele, dormi, bevi e mangia:
con che compiacimento ti sorride Dio!

Razza di Caino, striscia
nel fango e muori miserabile!

Razza d'Abele, il tuo sacrificio
accarezza il naso ai Serafini!

Razza di Caino, il tuo supplizio
potra mai avere fine?

Razza d'Abele, guarda prosperare
II tuo bestiame e le tue semine!

Razza di Caino, le tue viscere
urlano di fame come un vecchio cane!

Razza d'Abele, scaldati il ventre
al focolare patriarcale!

Razza di Caino, trema di freddo
nel tuo antro, povero sciacallo!

Razza d'Abele, ama e prolifica!
Anche il tuo oro si moltiplica!

Razza di Caino, guardati
dalle grandi brame, cuore ardito!

Razza d’Abele, tu cresci e ti pasci
come le cimici dei boschi!

Razza di Caino, trascina per le strade
la tua famiglia disperata!

Razza d'Abele, la tua carogna
ingrasserà la fumante terra!

Razza di Caino, il tuo compito
non è ancora finito!

Razza d'Abele, vergognati!
II ferro e vinto dallo spiedo!

Razza di Caino, sali al cielo
e scaraventa sulla terra Dio!

C. Baudelaire
Le Fleurs du Mal

Johnny:
Io sono molto più Abele, mi hanno già ucciso diverse volte....

Goethe:
Io sono Abele con Caino.
E sono Caino con Abele.

Intelligenti Pauca

CITAZIONE DI SAN FRANCESCO DI SALES

PAROLE DI SAN FRANCESCO DI SALES PER I FALSI FARISEI DI ALCUNE PARROCCHIE DELLA DIOCESI DI CAPUA

“NON ACCONTENTARTI DI ESSERE POVERO COME I POVERI, MA SII PIU’ POVERO DEI POVERI, VA A SERVIRLI QUANDO GIACCIONO A LETTO INFERMI E DEVI SERVIRLI CON LE TUE PROPRIE MANI.

QUESTA SERVITU’ E PIU’ GLORIOSA DI UN REGNO”.

CITAZIONE DEL GIORNO

MA COME CALZA BENE PER QUESTA CITTA'!
PROBABILMENTE AVEVA SOGGIORNATO PER UN PERIODO DI TEMPO A S MARIA…


cavalli

cavalli

BIAGIO MARIA DI MURO

RISPONDIAMO AL NUOVO CITTADINO C.DV.CHE DA QUALCHE MESE SI E’ TRASFERITO DAL LAZIO IN CAMPANIA E PRECISAMENTE A S.MARIA CAPUA VETERE IN VIA GALATINA CHE CI HA CHIESTO CHI ERA IL SINDACO DELLA CITTA’.

BIAGIO MARIA DI MURO

BIAGIO MARIA DI MURO

BIAGIO DI MURO

TI RIMETTO LA FOTO DI BIAGIO DI MURO E UNA PARTE DEL SUO CURRICULUM VITAE

BIAGIO DI MURO SI E’ LAUREATO, IL 30/10/1995, CON 110 E LODE IN ARCHITETTURA PRESSO L’UNIVERSITA’ DI NAPOLI, CON UNA TESI SPERIMENTALE IN SCIENZE DELLE COSTRUZIONI ED E’ ISCRITTO ALL’ORDINE DEGLI ARCHITETTI DELLA PROVINCIA DI CASERTA AL N. 872.

SVOLGE UNICAMENTE LA LIBERA PROFESSIONE ED HA LO STUDIO IN S.MARIA C.V., AL CORSO ALDO MORO N.73

E’ABILITATO AL COORDINAMENTO DI SICUREZZA – D.LGS.494/96 – CON ATTESTATO DI CORSO RILASCIATO DALL’UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI NAPOLI FEDERICO II, A CURA DEL CENTRO INTERDIPARTIMENTALE DI RICERCHE L.U.P.T. DAL 24 NOVEMBRE 1997.

HA PARTECIPATO AL GRUPPO DI RICERCHE SUL TEMA “STABILITA’ DELLE TORRI IN MURATURA” ORGANIZZATO DALL’ISTITUTO DI “COSTRUZIONE DELLA FACOLTA’ DI ARCHITETTURA” – UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI NAPOLI, FEDERICO II.

E’ COLLABORATORE DELLA III AREA DI RICERCA “PIANIFICAZIONE TERRITORIALE E SISTEMI INFORMATIVI TERRITORIALI” L.U.P.T. – LABORATORIO DI URBANISTICA E PIANIFICAZIONE TERRITORIALE DELL’UNIVERSITA’ FEDERICO II DI NAPOLI, FACOLTA’ DI ARCHITETTURA.

E’ MEMBRO DELL’AREA DI RICERCA “PROGETTAZIONE URBANA, AMBIENTALE E DEL RECUPERO E VALORIZZAZIONE DEI BENI STORICI, ARCHITETTONICI, ARCHEOLOGICI E PAESAGGISTICI” DEL CENTRO DI RICERCA L.U.P.T. DELL’UNIVERSITA’ FEDERICO II DI NAPOLI FACOLTA’ DI ARCHITETTURA – DIRETTORE PROF. FRANCO MARINIELLO.

HA SEMPRE AVUTO UN FORTE LEGAME CON LA POLITICA ATTIVA, ESSENDO FIGLIO DI NICOLA DI MURO, IL QUALE FIN DAL 1956 E’ ESPRESSIONE DELLA DEMOCRAZIA CRISTIANA, PRIMA A LIVELLO COMUNALE I POI OLTRE AI CONFINI CITTADINI, FINO A DIVENTARE UOMO DI RIFERIMENTO DEL PARTITO AI PIU’ ALTI LIVELLI.

BIAGIO MARIA DI MURO FIN DALL’ADOLESCENZA HA POTUTO ASSORBIRE TUTTA L’ESPERIENZA POLITICA ED AMMINISTRATIVA, AVENDO AVUTO MODO DI FREQUENTARE ASSIDUAMENTE IL PARTITO.

PARTECIPA ALLA CONSULTAZIONE ELETTORALE AMMINISTRATIVA DEL 2002, CANDIDATO CON FORZA ITALIA, RIPORTANDO CIRCA 1000 VOTI DI PREFERENZE CONTRIBUENDO IN MODO DETERMINANTE DA FAR DIVENTARE FORZA ITALIA IL PRIMO PARTITO IN CITTA’.

DOPO NEL 2007 ASSUME LA CARICA DI VICE SINDACO, MA DOPO QUALCHE MESE NON ESITA A LASCIARE IL PRESTIGIOSO INCARICO QUANDO SI ACCORGE CHE CON LA DEFENESTRAZIONE DELL’ASSESSORE MARCIANO SCHETTINO VENIVANO TRADITI GLI IMPEGNI E LE PROMESSE SOTTOSCRITTE NEL PROGRAMMA ELETTORALE PRESENTATO AGLI ELETTORI.

DAL 2011 AL 2015 E’ STATO SINDACO DELLA CITTA’ DI S.MARIA CAPUA VETERE.

CAF

SERVIZIO CAF PRESSO LA NOSTRA SEDE IN C.SO ALDO MORO N.73 AVETE A DISPOSIZIONE UNA SERIE DI SERVIZI UTILI:

1. MODELLO ISEE

2. MODELLO ISEEU

3. BONUS E RIDUZIONE CANONE

4. TELECOM, GAS, ENERGIA, ACQUA

5. MODELLO RED

6. MODELLO 730

7. MODELLO 740

8. MODELLO ICI

9. ASSEGNI PER NUCLEO FAMILIARE

10. ASSEGNI DI MATERNITA’

11. MODELLO UNICO

12. ICRIC, ICLAV, ACCAS/PS

13. SOCIAL CARD

14. SUCCESSIONI

15. TRASMISSIONE TELEMATICA

16. CONTRATTI DI AFFITTO

17. MODELLO EAS



SERVIZI PROFESSIONALI:

1) CONSULENZA E ASSISTENZA LEGALE

2) CONSULENZA FINANZIARIA

3) CONSULENZA AZIENDALE

4) PROGETTAZIONE ARCHITETTONICA

5) PRATICHE CATASTALI

6) ESECUZIONI E LAVORI CHIAVI IN MANO



SERVIZIO PATRONATO:

1. INVALIDITA’ CIVILE

2. ACCOMPAGNAMENTO

3. PENSIONI INPS – INPDAP

4. INFORTUNI SUL LAVORO

5. DISOCCUPAZIONE

6. RECUPERO CONTRIBUTI

7. MEDICINA LEGALE

8. LAVORO

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10. COLF E BADANTI

11. PRESTAZIONI ASSISTENZIALI

12. PREVIDENZA COMPLEMENTARE

13. IMMIGRAZIONE

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LAVORI PUBBLICI

PUBBLICHIAMO LE FOTO DELLE OPERE PUBBLICHE PER LE QUALI INIZIERANNO PRESTO I LAVORI .SALVO RITARDI DOVUTI ALLA SCELLERATA AZIONE DI SFIDUCIA CHE COMPORTERA' AUMENTO DI COSTI E PERDITE DI FINANZIAMENTI

RECUPERO STRUTTURALE E FUNZIONALE DELL' EDIFICIO DELLE SCUOLE ELEMENTARI "PRINCIPE DI PIEMONTE"

IMPORTO FINANZIAMENTO

euro 2.330.ooo,oo

SCUOLA PRINCIPE DI PIEMONTE

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RISTRUTTURAZIONE E AMMODERNAMENTO DEL PLESSO SCOLASTICO RIONE IACP

IMPORTO FINANZIAMENTO

EURO 700.000,00

IACP

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RIFACIMENTO PIAZZA SAN PIETRO

IMPORTO FINANZIATO:

euro 150.000,00

piazza San Pietro

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PROGRAMMA DI RECUPERO URBANO COMPARTO C1 NORD OVEST – RIONE IACP

IMPORTO INTERVENTO:

euro 1.502.373,12

IACP

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lavori pubblici

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REALIZZAZIONE DI UN CAMPO SPORTIVO POLIVALENTE COPERTO IN VIA GIOTTO – RIONE IACP

IMPORTO DEL FINANZIAMENTO :

euro 512.000

iacp

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arco adriano

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RESTAURO CONSERVATIVO DELL’ARCO ADRIANO. SISTEMAZIONE DEL TRATTO DI VIA APPIA TRA ANFITEATRO ED ARCO ADRIANO

RICHIESTA FINANZIAMENTO

Euro 2.470.698,58

arco adriano

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villetta l.sturzo

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PROGETTO PER LA VILLETTA TEMPO LIBERO ALLA VIA L. STURZO

RICHIESTA DI FINANZIAMENTO:

euro 127.000,00

villetta l. sturzo

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asilo nido

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PROGETTO DI ASILI NIDO PER BAMBINI DA 0 A 36 MESI IN VIA ALBANA 107

TOTALE DEL FINANZIAMENTO:

euro 699.438,18

asilo nido

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PERDONA LORO......

Padre perdona loro! Perché li hai accecati? Perché hai tolto loro la memoria? Forse perché non credono più in Te? Padre perdonali! Tu sei un Dio buono: essi non sanno quello che fanno.... Non ricordano quando Tu mandasti loro la manna dal cielo e tutti sopravvissero e trovarono la terra promessa. Oggi li vuoi punire perché hanno troppo peccato? È per questo che la nuova manna tarda ad arrivare? Se sono ancora scettici e sono ancora cristiani se lo facessero spiegare dal loro parroco. Se poi sono degli assatanati, arrabbiati, solo perché credono di essere degli unti dal Signore, e solo perché sono stati abituati a credere di essere dei privilegiati, dimenticando i comandamenti che Dio diede a Mosè, allora fanno bene a pregare il vitello d'oro. E fanno bene a servire il vitello casalese sempre presente e che è stato causa del saccheggio sammaritamo e della chiusura delle industrie e la conseguente fine del lavoro, del commercio e delle possibilità di dare da bere agli assetati. Ma Tu Signore, nella Tua Infinita Bontà, Perdonali.....

NON CI SIAMO LIBERATI DI TUTTI MA RESTERANNO ALL'OPPOSIZIONE

NON CI SIAMO LIBERATI DI TUTTI MA RESTERANNO ALL'OPPOSIZIONE